La Torre Velasca passa di mano: venduta agli americani per oltre 200 milioni

Sono gli americani di Hines i nuovi padroni della Torre Velasca, vera e propria icona in stile brutalista della Milano anni Cinquanta.

Il passaggio di consegne da Unipol alla società immobiliare d’oltreoceano è avvenuto il 16 dicembre 2022, dopo la firma di un contratto record: l’operazione è infatti costata circa 220 milioni di euro, suddivisi in circa 150 per l’acquisto dell’immobile in sè, e circa 70 per i lavori di ristrutturazione dell’edificio e della piazza circostante, grazie all’inserimento di nuove aree verdi e uno spazio commerciale pedonale senza barriere architettoniche.

Cosa succederà adesso? Il gruppo immobiliare ha confermato la sua idea di rinnovare e ammodernare la Torre Velasca, secondo un progetto (ancora non divulgato) che le donerà una seconda vita, trasformandola in un edificio di alta qualità destinato ad uffici a uso misto. Anche la piazza circostante, piazza Velasca, verrà stravolta. In tutto i lavori di ristrutturazione dovrebbero concludersi in meno di un anno, con la nuova inaugurazione prevista entro la fine del 2023.

I lavori di ristrutturazione sono stati commissionati ad Asti Architetti; l’idea è quella di restaurare gli esterni ma conservare l’iconica facciata. Gli interni saranno invece ampiamente rivisti in chiave moderna, dando priorità a dinamiche quali interazione, scambio culturale e benessere personale.

Secondo Mario Abbadessa, capo di Hines Italia, la Torre è “un edificio storico e un punto di riferimento riconoscibile a residenti e visitatori di Milano”, e l’acquisizione offrirà la possibilità di “dare nuova vita a interni ormai obsoleti, trasformandoli in uno spazio di lavoro moderno e attuale”.

La storia della Torre Velasca

La Torre Velasca fu progettata nella prima metà degli anni Cinquanta dallo studio BBPR (Banfi, Belgioioso, Peressutti e Rogers), dopo aver ricevuto l’incarico dalla società Rice. Venne costruita vicino al Duomo, in una zona distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, appunto piazza Velasca, nel cuore del quartiere Missori.

L’edificio, che si estende su una superficie totale di oltre 20 mila metri quadri, venne costruito in meno di un anno, 292 giorni per l’esattezza, e fu completato nel 1957 con un’altezza di 106 metri sviluppata su 27 piani.

I proprietari dell’edificio si sono avvicendati uno dopo l’altro: da Allianz a Fondiaria Sai, fino ad Unipol. Tra i presunti interessati all’acquisto anche il fondo Orion, Atlantica Sgr e Mr. Suning, il proprietario dell’Inter.

Fin dall’inizio la forma e l’aspetto della Torre Velasca suscitarono polemiche, e divisioni tra chi la considerava un capolavoro e chi uno degli edifici più brutti al mondo. Con gli anni i milanesi l’hanno iniziata ad apprezzare, tanto che nel 2011 la sovrintendenza delle Belle Arti l’ha sottoposta a vincolo storico e paesaggistico.

Oggi, la Torre Velasca è un’icona di Milano, tanto che i prezzi degli uffici al suo interno viaggiano su cifre record: basti pensare che attualmente è possibile trovare annunci immobiliari per la vendita di un ufficio di 43 metri quadri a 520 mila euro.

Chi sono i nuovi proprietari della Torre Velasca

L’americana Hines è una delle maggiori società immobiliari del mondo. Ha sedi in 214 città in ben 24 paesi del globo, ed ha un patrimonio in immobili e beni stimato attorno ai 26 miliardi di dollari.

Hines European Value Fund, o HEVF 1, è il nome del fondo istituito da Prelios Sgr per realizzare le acquisizioni di Hines. Il fondo in tutto ha raccolto oltre 700 milioni di euro in impegni a cavallo tra il luglio 2017 e l’agosto 2018, finalizzando così un portafoglio di investimenti in diverse nazioni d’Europa tra cui Germania, Regno Unito, Francia, Spagna e Italia.

Hines è già stata protagonista nel mercato immobiliare di Milano, in quanto negli anni passati è stata al centro dello sviluppo di Porta Nuova con alla costruzione del grattacielo Unicredit, che oggi è di proprietà di un fondo del Qatar.

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