Milano: i nuovi trend immobiliari in risposta alla pandemia

La pandemia da COVID-19 ha bloccato anche una città dinamica e in continua espansione come Milano, ma ora che finalmente i tempi bui dei lockdown e delle zone rosse sembrano alle spalle, pare sia arrivato il momento di ingranare di nuovo la marcia e ripartire alla grande.

E’ questa infatti la previsione dell’istituto indipendente di ricerca Scenari Immobiliari, che ha creato un rapporto dal titolo “Una nuova Milano” in collaborazione con Risanamento SPA, reltivo alle trasformazioni del territorio in città. Il presidente di Scenari Immobiliari Mario Breglia, ha dichiarato che la pandemia ha spezzato di netto il corso degli eventi, e la città “degli happy hour e del glamour ha dovuto fare un bagno di umiltà, ritrovandosi più fragile e portando povertà anche ai ceti medi”.

Tutto ciò, ovviamente, si riflette sul patrimonio immobiliare cittadino, e di conseguenza sui nuovi trend di mercato. Secondo l’indagine infatti i quartieri e i servizi di vicinato sono risorti a nuova vita. Inoltre gli abitanti non si sono allontanati dalla città, al contrario, il saldo migratorio è positivo. Si pensava potesse decrescere per la mancanza degli studenti universitari, ma al contempo sono aumentate le startup innovative e il terzo settore.

I nuovi trend di Milano dopo il coronavirus

E’ del 15.4% il calo delle compravendite residenziali fatto registrare a Milano nel 2020, un dato in linea col resto delle grandi città italiane. Ma il 2021 è partito all’insegna dell’ottimismo, e il rimbalzo è già iniziato. Nel comune di Milano si stima che il 2021 si chiuderà con un +20,4% di transazioni immobiliari in più rispetto all’anno precedente, salendo a 26500, mentre nel 2022 la crescita si rafforzerà ulteriormente, arrivando alle 27700 compravendite.

Numeri in crescita anche per la città metropolitana: dal -7.1% del 2020, si passa a un +3.8% nel 2021, e ad una stima di ben 36600 transazioni immobiliari nel 2022.

Ma cosa cercano oggi le persone a Milano in fatto di immobili? Secondo il report di Scenari Immobiliari, la domanda delle nuove costruzioni si aggira attorno alle 50 mila nuove abitazioni, che dovranno essere costruite secondo i criteri di vivibilità emersi così a fondo durante la pandemia. Essenzialmente la casa dovrà essere luminosa, e dovrà avere uno spazio esterno, giardino o terrazza che sia.

Allo stesso tempo, il trend per gli uffici sarà quello di essere più spazioso: la nuova domanda è infatti pari a ben 650 mila metri quadri, per dare a ogni lavoratore un numero ancor maggiore di servizi.

Gli sviluppi immobiliari di Milano

Secondo le stime, queste potenzialità di sviluppo saranno in grado di dare una casa a 190 mila persone, pari a circa 85 mila nuclei familiari. L’effetto collaterale è che si riusciranno a creare anche ben 75 mila posti di lavoro.

L’impatto sul mercato immobiliare è eclatante: ben 37 miliardi di euro, il 70% dei quali concentrato nel comparto residenziale, mentre il 30% restante diviso tra uffici e altri immobili a uso non residenziale.

Secondo Davide Albertini Petroni, direttore di Risanamento SPA, che ha commissionato lo studio assieme a Scenari Immobiliari, l’immobiliare sarà in grado di “rilanciare Milano e la sua area metropolitana”, mai come ora al centro di “talenti, risorse ed aziende”. Per fortuna, la città ha dalla sua tutti gli elementi che servono a sviluppare un nuovo modello metropolitano, pronto a soddisfare le nuove esigenze dell’abitare.

Infine, secondo la direttrice di Scenari Immobiliari Francesca Zirnstein, Milano sta trasformandosi in una città di quartieri, poichè i cittadini si sono resi conto che è importante raggiungere i servizi in poco tempo, senza la necessità di spostarsi. Questo modello di città rende lo spostamento una scelta e non un obbligo, prevedendo per i prossimi anni una tendenza al “near working”, in alternativa al canonico smart working, dove gli spazi all’aperto saranno condivisi dai lavoratori, che potranno lavorare da remoto nelle vicinanze della propria abitazione.

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