Caro affitti a Milano, un problema sulla bocca di tutti

E’ ormai noto a tutti che Milano è cara. Ma da un po’ di tempo a questa parte anche i non milanesi ne parlano, grazie soprattutto ad una serie di inchieste e report pubblicate dai principali quotidiani nazionali a seguito di segnalazioni da parte degli utenti. Si, ci stiamo riferendo agli affitti. Un mercato, questo, che non conosce davvero crisi.

Milano è infatti una delle città più vivaci e affascinanti d’Italia, con un’offerta culturale e lavorativa che attira persone da tutto il mondo. Ed è proprio per questo che la domanda per viverci è altissima, e di conseguenza, uno dei principali problemi che i nuovi arrivati devono affrontare è il caro affitto. Esso rappresenta una delle principali preoccupazioni per coloro che cercano di trovare un alloggio nella città.

Secondo le ultime statistiche, il prezzo medio di un affitto a Milano si aggira intorno ai 1.200 euro al mese, ma questo prezzo può variare notevolmente in base alla zona in cui si trova l’appartamento. Le zone centrali della città, come Brera, Navigli e Porta Venezia, sono tra le più costose, con affitti che superano spesso i 1.500 euro al mese per un bilocale. Anche le zone periferiche, come San Siro e Lorenteggio, hanno visto un aumento dei prezzi degli affitti negli ultimi anni, ma restano comunque più accessibili rispetto alle zone centrali.

«Vivo in una sola stanza con letto, tavolo, divano e armadio e all’ingresso c’è quella che io chiamo cucina, con due mobiletti. Sono 30 metri quadrati incluso il balcone, che è più grande della casa». Sono queste le parole di Tania Tommasini, trentunenne aspirante stylist, che ha scelto Milano per costruirsi un futuro. La città lombarda, però, ha anche il triste primato di città più cara d’Italia per il mercato degli affitti. I dati di idealista.it del 2022 dicono infatti che a Milano una casa in affitto costa 21,7 euro al metro quadro, un valore che quasi raddoppia la media nazionale, fissata a 11,40 euro. Per i curiosi, il secondo posto della graduatoria lo conquista Venezia con 17,60 euro al metro quadro, terza Firenze con 16,30 euro, quarta Bologna con 15,80. Solo quinta Roma, con 14,1 euro al metro quadro, anche se nella capitale si segnalano forti disparità tra i diversi quartieri, tanto che 4 zone hanno prezzi persino inferiori alla media nazionale.

Le cause del caro affitti

Uno dei principali fattori che hanno portato all’aumento dei prezzi degli affitti a Milano è l’aumento della domanda, soprattutto da parte di giovani professionisti e studenti universitari che cercano un alloggio vicino ai loro luoghi di lavoro o di studio. Questo ha portato ad una maggiore concorrenza tra i potenziali inquilini, con conseguente aumento dei prezzi degli affitti.

Un altro fattore che ha contribuito all’aumento dei prezzi degli affitti a Milano è l’aumento dei costi di gestione degli immobili. Le tasse sui proprietari di immobili sono aumentate negli ultimi anni, e molti proprietari di immobili hanno deciso di scaricare questi costi sui propri inquilini, aumentando così i prezzi degli affitti.

Cosa fare per spendere meno

Nonostante l’aumento dei prezzi degli affitti a Milano, ci sono alcune cose che i potenziali inquilini possono fare per cercare di ridurre il costo dell’affitto. Ad esempio, si può considerare la possibilità di condividere un appartamento con altre persone, in modo da dividere le spese. Inoltre, si possono cercare appartamenti in zone leggermente più periferiche, che offrono prezzi più accessibili rispetto alle zone centrali della città.

La situazione tuttavia non è facile. Tanto che il comune di Milano, con il sostegno di fondazione Cariplo, ha organizzato una tre giorni per trovare una soluzione comune al caro affitti, tenendo tenendo conto delle reali possibilità economiche dei cittadini. Si è svolta con il nome di Forum dell’Abitare a Milano, in collaborazione con MM. Durante il convegno ci sono stati confronti tra esperti e istituzioni sul tema dell’emergenza abitativa. Soluzioni? per adesso poche, ma rimaniamo alla finestra. Sergio Urbani, Direttore generale di Fondazione Cariplo, ha commentato infatti che servirebbe “un’azione più strutturata, che parte dalle politiche abitative, e poi chieda a tutti gli operatori di fare la propria parte”.

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